martedì 26 aprile 2011

LA SCACCHIERA Trash













BBBANG!!








...............PROVE BANG..................................



(...) Ora la bellezza del termine affioramento è nel suggerire un processo di disvelamento "al contrario". Come se il progetto si debba formare certo attraverso stratificazioni, ma invece che attraverso una modalità "dall'alto al basso" con una modalità dal "basso all'alto". Come un insieme di strati che affiorino, che emergano. (...)  Pubblicato su  Gomorra, n.6, maggio 2000 (pp. 35-36).

martedì 19 aprile 2011

domenica 17 aprile 2011

ADDITION


CASA A SANTA MONICA, 
F.O.GEHRY,1978

IL 1978 SEMBRA SEGNARE IL VIA DI UN RE-INIZIO PER GEHRY E LA SUA ARCHITETTURA ,DOPO UN PERIODO DI CRISI. CASA A SANTA MONICA E' LA CLASSICA VILLETTA CHE RISPECCHIA I CANONI DELLA PICCOLA BORGHESIA AMERICANA CHE GEHRY COMPRENDE MA RIFIUTA. TETTO SPIOVENTE, SU DUE PIANI, GIARDINO.
GEHRY DECIDE DI RISTRUTTURARLA ,POTEVA  DEMOLIRLA OPPURE MODIFICARE GLI SPAZI INTERNI, LUI AVVOLGE LA CASA CON UNA STRUTTURA A "U", UN RECINTO.
QUELLO CHE E' STATO (IL SUO PASSATO, LA SUA CRISI PERSONALE), NON VIENE RINNEGATO, LA VECCHIA CASA  NON VIENE DISTRUTTA MA TRASFORMATA, DILATANDO LO SPAZIO E ASSEMBLANDO.

Non  conta  molto il tipo di esistente architettonico a cui Gehry incastra il nuovo,  perché si tratta di un edificio come tanti. L’addizione è in primo luogo funzionale ed il volume esistente continua ad essere visibile da quasi ogni punto .Creato il recinto, lo si integra con la funzione abitativa soprattutto tramite le trasparenze create con evidenti bucature. Doppio scopo: precarietà del simbolico recinto in lamiera e riscontro della luce nel nuovo invaso? Forse, ma analizzando bene le bucature, esse stanno ad evidenziare il corpo preesistente, non togliendogli comunque il significato di fulcro dell’insieme. Gehry rispetta l’esistente, la cultura medio borghese del contesto in cui vive: la casa resta la casa, con le sue volumetrie preesistenti ben in evidenza; comunque si legga tutto l’insieme, il corpo aggiunto è esterno ad essa.Esalta la continuità che fascia lo spazio, senza tentare di inscatolarlo

INTORNO ALLA VECCHIA CASA SI CREANO NUOVI SPAZI, NUOVI DIALOGHI FRA INTERNO ED ESTERNO, UN TRASFORMARSI FLUIDO DA UNA FORMA ALL' ALTRA , DA ARCHITETTURA A PAESAGGIO,DA L PAESAGGIO ALL'IMMAGINE , DALL' IMMAGINE ALL' OGGETTO. LA SPAZIALITA' RISULTA DEFORMATA, DILATATA.
UN LATO DELLA CASA RESTA INTATTO, AL PIANO TERRA CREA UNO SPAZIO DIAFRAMMA DI ENTRATA, SUL GIARDINO RETROSTANTE LA FORMA SI COMPLETA CON UN PORTICO GALLERIA. L' ENTRATA, LA CUCINA, LA SALA DA PRANZO, LO STUDIO SONO TUTTI SPAZI PERCEPITI DAL CENTRO .AL PIANO SUPERIORE L'ADDIZIONE E' COMPLETATA DA TERRAZZE E CAMMINAMENTI.


LA RESIDENZA DIVENTA UN BANCO DI PROVA PER UNA SERIE DI ESPERIMENTI DI TIPO ASSEMBLATIVO. GEHRY FA UNA SCELTA PRECISA E PROVOCATORIA, AVVOLGE LA CASA CON PANNELLI DI LATTA, RETI METALLICHE, FOGLI DI COMPENSATO , LEGNO GRAZZO, MATERIALI POVERI, I RIFIUTI, GLI SCARTI. CIO' CHE LA SOCIETA' PRODUCE MA NON ACCETTA ESTETICAMENTE LUI LO ESALTA.


PER GEHRY OGNI MATERIALE HA UN SUO VALORE, UN ENERGIA, UNA FORZA VITALE.
<< ANNI FA  UN GIORNALISTA MI HA CHIESTO DOVE TROVO L'ISPIRAZIONE....SENZA PENSARCI GLI HO RISPOSTO , IL CESTINO DEI RIFIUTI: GUARDI DENTRO ,PENSI A QUANTE CAVITA' , QUANTE SUPERFICI, QUANTE  FORME SI CREANO IN UN CESTINO DEI RIFIUTI...........L'ISPIRAZIONE SI PUO' TROVARE OVUNQUE>>
E' AFFASCINATO DAL MISCHIARE, DAL FONDERE, ASSEMBLARE MATERIALI DIVERSI, DALLA POP ART, DALLE OPERE DI RAUSCHENBERG ,DAI COLLAGE E DAI PAESAGGI RESIDUALI (AL BILBAO E' GEHRY A SCEGLIERE UN AREA POVERA E DEGRADATA PER IL SUO PROGETTO )CREA UN LINGUAGGIO FATTO DI SEGNI DEGRADATI DEL PAESAGGIO URBANO, DELLE PERIFERIE , DEI LUOGHI MARGINALI, QUELL'IDEA DI PAESAGGIO CHE CHIAMA CHEAPSCAPE.

NELLA  CASA DI SANTA MONICA GEHRY MOSTRA LA FORZA DEGLI ELEMENTI COSTRUTTIVI RESIDUALI, DI SCARTO, I LAYER  DI CUI LA CASA E' COMPOSTA, L'ASSEBLAGGIO DEI MATERIALE E DEI PEZZI RICICLATI , LA DILATAZIONE DELLO SPAZIO E IL CREARSI DI NUOVI SPAZI. LA CASA  E' UNO SPARTI ACQUE, RAPPRESENTA UN MOMENTO DI ROTTURA ,UN SALTO PER I SUCCESSIVI GRANDI PROGETTI DI GEHRY.

 

domenica 10 aprile 2011

CREATIVI

                                                       
                                                           LISA FOO&SUSIM MAH
                                                 bottiglie di plastica riciclata e fili di nylon
  













Sculture luminose, forme astratte piene di simbolismo, figure eteree e misteriose che si ispirano al mondo marino e alla profondità dell'oceano. Sculture e  istallazioni realizzate con bottiglie di plastica riciclata , fili di nylon e lampade al led a basso consumo. Migliaia di bottiglie di plastica gettate nei fiumi, nei mari si trasformano in suggestive opere d'arte. Opere che racchiudono la natura intrinseca del materiale plastico, riuscendo allo stesso tempo a generare emozione nell'opera creativa.

SCARTO CREATIVO : TRASFORMAZIONE / RECUPERO / RIUSO


L'idea di TRASFORMAZIONE / RECUPERO / RIUSO  è quanto di più duttile ci sia e si offre ad infinite varianti. Non occorre produrre continuamente "altro" è possibile rigenerare e regalare nuovi significati a ciò che per la società del "prendo,consumo,butto", ha chiuso il suo ciclo.
E' un atto poetico per eccellenza sottrarre allo scarto definitivo e prolungare la vita a ciò che sembra aver concluso il suo tempo, il suo ciclo vitale. Se osservati attentamente i rifiuti acquistano valore, un nuovo senso e creative possibilità di riutilizzo. Ogni oggetto conserva  tracce del passato, porta con se ricordi, emozioni, storie di vita di chi l'ha posseduto. Metaforicamente richiama il senso di perdita, di abbandono e poi la rinascita.
Partendo da ciò che gli altri hanno dato per inutile e hanno scartato è possibile reinterpretare il rifiuto come qualcosa di unico e che diviene espressione creativa.
Lo scarto, il rifiuto può essere interpretato con una doppia lettura: un valore aggiunto di positivo progresso e benessere della società, oppure lo scarto come eccesso produttivo, presagio di nuovi mali.  Molti artisti negli ultimi cent'anni di storia dell'arte hanno operato in questo senso: A.Warhol, i collage dadaisti, i ready- made di Man Rey , le sculture di Picasso, i quadri di plastica bruciata di Burri, gli scarti industriali di Arman, i dipinti di Rauschenberg fino ai resti dei pasti sui tavoli che D.Spoerri trasformava in quadri. La storia continua con le mensole di H.Steinbach e Micheal Rakowitz che realizza ripari per homeless fatti con i materiale più reperibili della storia ,che si trovano ad ogni latitudine del globo, sacchetti di plastica gonfiati con aria .  

                                                                       MAN RAY
                                                                       M. DUCHAMP
                                                                           A.BURRI

                                                                 RAUSCHENBERG
                                                                      A.WARHOL
                                                                     M.PISTOLETTO
                                                                    M.PISTOLETTO
                                                      ARMAN ARMAND FERNANDEZ
                                                       ARMAN ARMAND FERNANDEZ
                                                                HAIM STEINBACH
                                                            MICHAEL RAKOWITZ

Oggetti e  materiali di scarto vanno a costruire l'habitat concettuale che propone una riflessione critica circa la società del consumismo e la possibilità di RI-ciclare, RI-creare,RI-usare, RI-cercare, RI-pensare e RI-appropriarsi dell'interpretazione della città (del pianeta) ,vista non come un cassonetto dove buttare al volo cose ma come una casa da rispettare e preservare.

martedì 5 aprile 2011

sopralluogo dell'area scelta...........URBANVOIDS_12








L'URBAN VOIDS _12 è situato all'incrocio tra via dell'arco di Travertino e via  Grottaferrata, affaccia a N/E su un' asse viario importante, ben collegato con mezzi di trasporto pubblico, l'adiacente fermata della metro A "arco di Travertino" e la fermata del bus.  L'area non presenta dislivelli, a S/E affaccia su una porzione di verde spontaneo ,incolto e masse arboree. Attualmente l'area è utilizzata come deposito di materiali edili. 
Da segnalare è la presenza di un cantiere dove sorgerà un parcheggio interrato e in superficie una piazza coperta ad uso pubblico. I mq in superficie dell'area adiacente saranno recuperati e destinati a parco pubblico.Si tratta di un progetto in  fase di realizzazione per la riqualificazione dell zona .
Data la vicinanza di progetti di riqualificazione,  l'URBAN VOIDS_12 ,potrebbe contribuire alla risoluzione di problematiche della zona , alla crescita del quartiere e diventare un polo attrattivo.  

domenica 3 aprile 2011

a volte ritornano

                                                                                                      
Katharin Harvey,plastica riciclata 


                                                       waterfall,2008,gallery hop,toronto


                                                           waterfall,2010,ontario pavilion



                                                        above and below,2010,toronto

                                          
                                                 fontana,2006,magazzino wallace,toronto

lampadario,2009,allen lambert gallery